RECENSIONE: L’ULTIMA RIGA DELLE FAVOLE
Titolo: L’ultima riga delle favole
Autore: Massimo Gramellini
Editore: TEA
Pagine: 258
Prezzo: 11,00 €
Trama
Tomàs è una persona come tante. E, come tante, crede poco in se stesso, subisce la vita ed è convinto di non possedere gli strumenti per cambiarla. Ma una sera si ritrova proiettato in un luogo sconosciuto che riaccende in lui quella scintilla di curiosità che langue in ogni essere umano. Incomincia così un viaggio simbolico che, attraverso una serie di incontri e di prove avventurose, lo condurrà alla scoperta del proprio talento e alla realizzazione dell'amore: prima dentro di sé e poi con gli altri. Con questa favola moderna che offre un messaggio e un massaggio di speranza, Massimo Gramellini si propone di rispondere alle domande che ci ossessionano fin dall'infanzia. Quale sia il senso del dolore. Se esista, e chi sia davvero, l'anima gemella. E in che modo la nostra vita di ogni giorno sia trasformabile dai sogni.
Recensione
Recensire questo libro è abbastanza difficile, dovrei svelare colpi di scena della storia che andrebbe a rovinare la lettura. Tomàs è un uomo abbastanza svuotato, o almeno questa è la eccezione che avrete all’inizio di questa lettura. Lui non crede nell’amore perché profondamente convinto che l’amore sia solo dolore. Finché non conosce Arianna, che in 3 secondi di conversazione riesce a far nascere in Tomàs la voglia di trovare la sua anima gemella, forse proprio perché Arianna stessa cerca la sua anima gemella. Ma quando si avvicina il giorno del primo appuntamento lei gli da buca. Così Tomàs decide di uscire per fare due passi e cercare di togliersela dalla mente. Durante la passeggiata per sfuggire a dei malcapitati che lo inseguono Tomàs scivola da un dirupo e cade in acqua. Si risveglia così in un posto chiamato “le terme dell’anima”.
Più volte ci è capitato di chiederci, cosa c’è dopo la morte? Ma poche volte ci fermiamo a domandarci, cosa c’è tra la vita e la morte? Tomàs si trova in quella specie di bolla temporale, in quel mondo di mezzo, sospeso tra la vita e la morte, e ci si trova perché mentre cadeva in acqua il suo ultimo desiderio è stato quello di poter trovare l’anima gemella. Si ritrova quindi a dover imparare ad amare se stesso prima di riuscire ad amare qualcun’altro. Affronterà le sfide delle terme e si ritroverà a dover fare i conti con il suo passato.
È una lettura molto scorrevole, rivela poco per volta la trama e vi regalerà qualche colpo di scena inaspettato, o quasi. Personalmente qualche passaggio della storia di Tomàs l’avevo intuito già prima che l’autore lo svelasse, ma comunque l’ho trovata una lettura piacevole. Non è sicuramente uno dei libri migliori che abbia letto in vita mia, ma non per questo mi sento di sconsigliarlo!
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