RECENSIONE: HOTEL VENDOME
Titolo: Hotel Vendome
Autore: Danielle Steel
Editore: Sperling&Kupfer
Pagine: 406
Prezzo: 19,90€
Editore: Sperling&Kupfer
Pagine: 406
Prezzo: 19,90€
Trama
Ci
sono posti che visiti soltanto, e altri che non lascerai mai. Benvenuti
all'Hotel Vendôme! L'hotel era vecchio e malridotto. Ma per Hugues Martin,
giovane e ambizioso albergatore svizzero, è un diamante grezzo, nascosto in una
tranquilla via nel cuore di Manhattan. Che deve essere suo. Inizia così ad
accantonare ogni centesimo che può, a supplicare per ottenere crediti, e
finalmente – con tanti sacrifici e molta determinazione – Hugues riesce ad
acquistare l'edificio, che piano piano trasforma in un albergo lussuosissimo.
Sotto la sua instancabile e rigorosa guida l'Hotel Vendôme diventa ben presto
rinomato in tutto il mondo per l'eleganza, la raffinatezza e la discrezione –
il rifugio perfetto per gente ricca e famosa, nonché la casa ideale per la giovane
e bella moglie di Hugues. Che un giorno però scappa con una celebrità,
lasciandogli in eredità la piccola Heloise di appena quattro anni. Hugues si
ritrova improvvisamente genitore single a tempo pieno, e proprio l'hotel sarà
la sua salvezza: Heloise crescerà infatti felice in quell'ambiente popolato da
VIP, politici, esponenti dell'alta società, circondata dall'affetto dei
dipendenti dell'albergo che l'adorano. Con il passare degli anni, Hugues e il
Vendôme diventano sempre più il centro della vita di Heloise, un universo fatto
di piccoli segreti e piaceri inattesi, crisi e festeggiamenti che rendono
magico ogni giorno. Ormai adulta, Heloise è decisa a seguire le orme paterne
per dirigere in futuro l'hotel insieme con lui. Ma la vita ha in serbo per lei
nuove sfide, che riuscirà a vincere proprio grazie alle lezioni imparate al
fianco del padre. Sullo sfondo di una New York sfavillante ed esclusiva,
Danielle Steel regala alle sue lettrici una nuova, indimenticabile storia
sull'importanza dei rapporti famigliari.
Recensione
Ho
cercato a lungo le parole per descrivere questo romanzo e le uniche che ho
trovato sono “dovrebbe essere un Harmony”!
Nulla
da togliere all’autrice che sicuramente non scarterò e alla quale offrirò un’altra
opportunità, solo per capire se sono stata io sfortunata ad aver scelto il
libro sbagliato. Ma torniamo a noi. Provare a spiegare come mai questo romanzo
non mi abbia lasciato nulla addosso è molto difficile senza spoilerare nulla,
quindi se proprio non volete sapere niente di questa storia prima di riuscire a
leggerlo voi stessi, non leggete questa recensione perché un leggero spoiler ci
sarà. Prima di tutto inizierei parlando della trama, molto semplice per carità,
ma in che anno è ambientato esattamente? Sappiamo di essere a New York, conosciamo
un padre, Hugues, che resta da solo con
la propria figlia (Heloise) perché la moglie scappa di casa con una rockstar. Seguiamo
questa bambina nell’Hotel che Hugues con tanti sacrifici ha comprato e
completamente ristrutturato quando lei aveva soli due anni, ma non ho capito
veramente in che epoca “catalogare” questo scritto. Questa mancanza ha inciso
molto sul mio giudizio, mentre leggevo cercavo di immaginarmi questi
personaggi, ma non avendo un epoca esatta in cui collocarli me li sono
immaginati in un epoca moderna, più leggevo e più capivo che non poteva essere
un romanzo ambientato in tempi moderni. Ero costantemente impegnata a cambiare
volto e abbigliamento alle persone che immaginavo. E’ stato difficile per me “vedere”
questi protagonisti. Come dicevo la storia è carina, ma in certi passaggi l’ho
trovata alquanto ridicola e scontata. L’autrice ci ripete di continuo quanto il
rapporto tra Hugues e Heloise sia viscerale e quanto lei sia gelosa di questo
padre che ha sempre avuto solo per se, ripetendo che semmai lui avesse avuto un’altra
donna nella sua vita lei sarebbe morta di gelosia. Lo ripete talmente tante
volte che quando succede, tu te lo aspetti e basta, il pensiero può solo che
essere “ti prego !!!” Non mi sono piaciuti nemmeno i capitoli che duravano
mezza vita, un capitolo di oltre 10 pagine, in cui comunque l’autrice racconta
com’è fatto l’Hotel in ogni piccolo dettaglio non tralasciando nemmeno le
composizioni floreali, è difficile da reggere. Ad un certo punto del libro il
protagonista, Hugues, finalmente si innamora veramente di una donna, mesi di
frequentazione, quando finalmente si decidono a passare la notte insieme. Vi giuro
ho sperato per un momento di essermi sbagliata io e di aver invece tra le mani
un libro quasi all’altezza di 50 Sfumature di Grigio (non che ci voglia tantissimo),
ma anche qui, il massimo nelle “scene di sesso” è descritto come,
“Restarono abbracciati tutta la notte a
coccolarsi e farsi travolgere dalla passione”
...che delusione ragazzi… pagine e
pagine su quanto lui stesse bene, su come questa frequentazione lo avesse
cambiato, e mezza riga per descrivere la prima notte insieme.
Credo che ci sia
poco altro da aggiungere, onde evitare altri inutili spoiler. Non è stato
pesante finirlo, scorre ed è anche molto leggero come libro, ma non mi ha mai
fatto svegliare la mattina con il pensiero di voler sapere come finisce. Non lo
rileggerei assolutamente!
Se
avete letto anche voi questo romanzo, lasciatemi le vostre impressioni nei
commenti, è sempre bello confrontarsi! J