RECENSIONE: STORIA DI UNA LADRA DI LIBRI

 Titolo: Storia di una ladra di libri 
Autore: Markus Zusak
Editore: Frassinelli
Pagine: 563
Prezzo: 14.36€

Trama
Nella Germania della Seconda guerra mondiale, quando ogni cosa è in rovina, una bambina di nove anni, Liesel, inizia la sua carriera di ladra. All'inizio è la fame a spingerla, e il suo bottino consiste in qualche mela, ma poi il vero, prezioso oggetto dei suoi furti sono i libri. Perché rubarli significa salvarli, e
soprattutto salvare se stessa. Liesel infatti sta fuggendo dalle rovine della sua casa e della sua famiglia, accompagnata dal fratellino più piccolo e diretta al paese vicino a Monaco dove l'aspetta la famiglia che li ha adottati. Nell'inverno gelido e bianco di neve, il bambino non ce la fa, ed è proprio vicino alla sua tomba che lei trova il primo libro. Il secondo, invece, lo salva dal fuoco di uno dei tanti roghi accesi dai nazisti. Col passare del tempo il numero dei libri cresce e le parole diventano compagne di viaggio, ciascuna testimone di eventi terribili ai quali la bambina sopravvive, protetta da quei suoi immortali, straordinari, amorevoli angeli custodi.

Recensione
Erano anni che mi ripromettevo di leggere l’opera di Zusak per poter finalmente passare a vedere il film, quando ho chiuso il libro non ho veramente potuto fare a meno di cercarlo e guardarlo subito!
Della guerra nazista ho letto abbastanza, a scuola i testi che ci raccontavano delle tante crudeltà avvenute non erano pochi, e già allora provavo una certa angoscia per ciò che leggevo e che mi si palesava davanti agli occhi.
Ma come ben sapete, a scuola ci si concentra molto più sui mandanti di queste guerre. Quando ho preso in mano questo libro pensavo di trovarci dentro questo, una fedele descrizione del Führer, dei suoi campi di concentramento, i suoi piani malvag. Niente di tutto ciò è menzionato se non in minima parte. Forse perché le sue malefatte sono ormai note a tutti quanti, allora che bisogno c’era di continuare a scriverne?
La cosa che mi è piaciuta più di tutto, è la voce narrante, questa storia ci viene raccontata dalla Morte in persona. Una morte che più volte si è trovata faccia a faccia con Liesel e che a distanza di anni, la riconosce ed impara a provare pietà e commozione, per tutte quelle anime che ogni giorno è costretta a raccogliere.

Qui leggiamo della gente.
Quella perseguitata. Ma non solo ebrei. Quella che dovrebbe stare dalla parte del Führer e che invece decide che nessun essere umano ha bisogno di un etichetta!
Entriamo nella casa degli Hubermann, tedeschi, che però decidono di stare dalla parte dei giusti! Rosa, dura e risoluta, sembra avere un cuore di pietra e fatica a far uscire il suo lato dolce. Hans, generoso e dolce, al contrario della moglie dimostra fin da subito l’affetto profondo che prova per Liesel, loro nuova figlia adottiva.  Figlia di due comunisti, per questo perseguitata. È qui che si apre un nuovo scenario, queste persone rischiano la propria vita per salvare quella della piccola ragazzina, e non solo. Facendoci scoprire un altro lato della guerra, accolgono in casa Max, un ebreo, figlio di un soldato a cui Hans deve la vita.
La guerra dei tedeschi che non si piegano agli ideali di Hitler, così li definirei.
E poi c’è Liesel, che in parte, solo in parte, è la protagonista del racconto. Si rifugia nei libri rubati, che grazie al suo papà adottivo impara a leggere. Evade così dalla realtà. E poi c’è Rudy, il suo più caro amico, fedele complice dei suoi furti di libri!
È un libro carico di sentimento, amore, compassione e coraggio. Nonostante il tema principale non sia allegro, la guerra non può esserlo, lascia addosso una sensazione di pace. Una bellissima consapevolezza, ci sarà sempre una Rosa ed un Hans Hubermann, a cercare di combattere al fianco della giustizia!

Per quanto riguarda il film, naturalmente non mi è piaciuto quanto il libro. Senza spoilerare nulla, posso solo dirvi che non ho apprezzato i cambiamenti alla storia originale!


Un abbraccio

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