RECENSIONE: IL GUSTO PROIBITO DELLO ZENZERO


 Titolo: Il gusto proibito dello zenzero
Autore: Jamie Ford
Editore: Garzanti
Pagine: 378
Prezzo: 18.60

Trama 
Seattle. Nella cantina dell'hotel Panama il tempo pare essersi fermato: sono passati quarant'anni, ma tutto è rimasto come allora. Nonostante sia coperto di polvere, l'ombrellino di bambù brilla ancora, rosso e bianco, con il disegno di un pesce arancione. A Henry Lee basta vederlo aperto per
ritrovarsi di nuovo nei primi anni Quaranta. L'America è in guerra ed è attraversata da un razzismo strisciante. Henry, giovane cinese, è solo un ragazzino ma conosce già da tempo l'odio e la violenza. Essere picchiato e insultato a scuola è la regola ormai, a parte quei pochi momenti fortunati in cui semplicemente viene ignorato. Ma un giorno Henry incontra due occhi simili ai suoi: lei è Keiko, capelli neri e frangetta sbarazzina, l'aria timida e smarrita. È giapponese e come lui ha conosciuto il peso di avere una pelle diversa. All'inizio la loro è una tenera amicizia, fatta di passeggiate nel parco, fughe da scuola, serate ad ascoltare jazz nei locali dove di nascosto si beve lo zenzero giamaicano. Ma, giorno dopo giorno, il loro legame si trasforma in qualcosa di molto più profondo. Un amore innocente e spensierato. Un amore impossibile. Perché l'ordine del governo è chiaro: i giapponesi dovranno essere internati e a Henry, come alle comunità cinesi e, del resto, agli americani, è assolutamente vietato avere rapporti con loro. Eppure i due ragazzini sono disposti a tutto, anche a sfidare i pregiudizi e le dure leggi del conflitto.

Recensione
Piccola premessa, questo libro è stato scelto tra tante proposte fatte per completare la challenge di questo mese. Dovevo leggere un libro con in copertina un ombrello, e appena ho visto nei commenti la foto di questa copertina, ho deciso che lo avrei letto. Un po’ alla cieca, cosa pericolosissima se non conosci nemmeno l’autore!
In ogni caso ho trovato la trama davvero carina. Una storia d’amore di altri tempi, contrastata non solo dalle persone che circondano il personaggio, ma soprattutto dal momento sbagliato! Io ho sempre avuto la ferma convinzione che le storie d’amore se vissute in momenti di vita diversi da quelli in cui le viviamo, non potrebbero funzionare. Sono convinta che ogni cosa ha il suo giusto posto nell’universo e così anche le storie si devono in un certo senso “allineare” all’universo! Questo libro avvalora la mia tesi.
 Non ho solo dato valore alla mia teoria, ho anche scoperto cose che non avevo idea fossero mai avvenute. Non conoscevo i campi di concentramento per i giapponesi, ne sono rimasta sconvolta e stupita, in tutta la mia vita mai nessuno, nemmeno a scuola, mi ha accennato a questi fatti.
Nel complesso il libro scorre, non avvincente da lasciarti attaccato alle pagine, ma veramente leggero. Non racconta la storia prendendo posizione. Ci sono i buoni e i cattivi, lo si percepisce, ma l’autore non prende posizione, limitandosi a raccontare ciò che è accaduto con imparzialità. Non è un libro che comprerei per averlo sempre in libreria, ma è stata una scoperta carina.
Aspetto di sapere cosa ne pensate voi, se lo avete letto, e se avete magari intenzione di farlo.
Un abbraccio

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