RECENSIONE: MARE D'INVERNO

 
 Titolo: Mare d’inverno
Autore: Grazia Verasani
Editore: Giunti
Pagine: 176
Prezzo: 11.90
Trama
"Mare d'inverno" è un romanzo sull'amicizia. La voce narrante è quella di Agnese: insegnante, un matrimonio traballante, una figlia diciottenne. Poi ci sono vera, giornalista di successo, e Carmen, attrice prestata al doppiaggio. Sono vicine ai cinquanta e sono amiche dai tempi dell'università. Adesso si ritrovano a passare insieme, in una villetta di un desolato lido della riviera romagnola, i giorni che precedono il Capodanno. La scusa è quella di
consolare Carmen che si è rifugiata lì per riflettere sulla sua ennesima sconfitta sentimentale. In quel posto semideserto, freddo, tra alberghi chiusi e il mare d'inverno della canzone di Ruggeri, le tre donne rafforzano la loro amicizia, tra liti passeggere, ricordi che affiorano, confidenze, rimpianti, amori che non si dimenticano. Ma soprattutto ridono, o imparano a farlo, in un'età in cui si prende coscienza che la giovinezza si allontana a passi svelti. Una breve vacanza in cui conosceranno qualcosa in più di loro stesse, e avranno anche l'occasione di incontrare uomini che scontano lo stesso malinconico "fuori stagione". E insieme, nella neve che le sorprende per Capodanno, troveranno le ragioni e l'entusiasmo per andare avanti più consapevolmente, tra la solitudine e gli altri.

Recensione
Ricordi, rimpianti, delusioni e fallimenti. Questo traspare dalle righe di questo libro. Senz’altro adatto ad una fascia d’età che va dai 50 anni in su, per il semplice fatto che, secondo me, ci si immedesima meglio. A quell’età si arriva spesso a pensare a quello che si è fatto e a quello che invece non abbiamo avuto il coraggio di fare, si tirano un po’ le somme insomma. Ho trovato questo libro abbastanza deprimente. Ci sono queste tre donne che alla soglia dei 50 anni sono insoddisfatte, ognuna a modo suo, della loro vita. Vera, che ha dedicato tutta una vita al lavoro, negandosi l’opportunità di essere amata, arriva a sentire la mancanza di una persona che la abbracci a fine giornata, ma preferisce continuare a negare l’evidenza. Carmen, eterna fanciulla in cerca dell’amore vero. Passa da un fidanzato all’altro, la classica persona che non sa stare da sola. E poi c’è Agnese, un matrimonio palesemente finito, tenuto in piedi per amore di una figlia che adesso è maggiorenne e piano piano sta spiccando il volo, il ricordo di un amore vissuto in gioventù, di quelli che ti porti dentro per sempre, e che sai non sarebbe mai potuto durare.
Come dicevo, trovo che sia deprimente, vedere come l’essere umano a volte manchi di coraggio nel fare ciò che lo potrebbe, seppur con iniziale sofferenza, portare alla felicità.
Non lo rileggerei…
Voi che ne pensate di questo romanzo?
Un abbraccio

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