RECENSIONE: ACQUANERA



Titolo: Acquanera
Autore: Valentina D’Urbano
Editore: Longanesi
Pagine: 357
Prezzo: 14,90
Trama
È un mattino di pioggia gelida, che cade di traverso e taglia la faccia, quello in cui Fortuna torna a casa. Sono passati dieci anni dall'ultima volta, ma Roccachiara è rimasto uguale a un tempo: un paesino abbarbicato alle montagne e a precipizio su un lago, le cui acque sembrano inghiottire la luce del sole. Fortuna pensava di essere riuscita a scappare, di aver finalmente lasciato il passato alle spalle, spezzato i legami con ciò che resta della sua famiglia per rinascere a nuova vita, lontano. Ma nessun
segreto può resistere all'erosione dell'acqua nera del lago. A richiamarla a Roccachiara è un ritrovamento, nel profondo del bosco, che potrebbe spiegare l'improvvisa scomparsa della sua migliore amica, Luce. O forse, a costringerla a quel ritorno è la forza invisibile che ha sempre unito la sua famiglia: tre generazioni di donne tenaci e coraggiose, ognuna a suo modo... 
  Recensione
 Il romanzo racconta la storia di una famiglia composta da sole donne attraverso tre generazioni, la nonna Elsa, la figlia Onda e la nipote Fortuna.  A far da sfondo Roccachiara, un paesino arroccato tra le montagne dove il tempo è una misura indefinita, la vita scorre lenta e a volte "stagna" come le acque scure del suo lago. Tutte le protagoniste hanno a che fare, in modalità differenti, col mondo dei morti e sarà proprio questa loro "inclinazione" ad isolarle dal resto del paese. Analogo sarà il destino di Fortuna. Anche lei come la mamma e la nonna crescerà isolata dal resto del paese  anche se Fortuna sembra non aver ereditato dalla nonna e dalla mamma il dono.   Fino a quando non incontra Luce, la figlia del custode del cimitero. Con lei si instaurerà un’amicizia particolare. Un libro che parla di solitudine, di mancanze di gel, emozionante e toccante, ma soprattutto inquietante. Ho amato e odiato il personaggio di Onda, ho ammirato la forza di Elsa e mi sono spaventata per il destino di Fortuna.
L’autrice calibra bene fantasia e verità, tanto da farti dubitare delle tue stesse certezze. Il paesino di Roccachiara conferisce a tutto il romanzo quell’alone di mistero in più. Mentre leggevo il libro mi è letteralmente venuta voglia di andare a cercare su google questo paesino che poi ho scoperto non esiste. L’autrice infatti si ispira al paese natio della sua nonna, “abbellendo” poi con dettagli della sua immaginazione per renderlo così tenebroso. Questa cosa mi ha affascinato molto.
Si intuisce che il libro mi è veramente piaciuto tanto e non esiterei minimamente a comprare la versione cartacea da tenere in libreria come “collezione”.
E voi cosa pensate di questo libro? Il genere vi attira?
Un abbraccio

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